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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Non è un Paese per Vecchi dei Coen   
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Autore Non è un Paese per Vecchi dei Coen
Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 03:32  
quote:
In data 2008-03-22 02:52, AlZayd scrive:
quote:
In data 2008-03-21 13:00, Richmondo scrive:


Stesso discorso che vale per Kubrick, il cui Cinema quasi mai prescinde da opere scritte). O meglio, non mi pare che quest'aspetto sia più marcato nel film dei Coen piuttosto che in tutti gli altri.




E no Rich, sei parecchio fuori strada, Kubrick è l'esempio vivente e fulgido di come prendere a pretesto la letteratura per farne carta da culo mentre è in "seduta" e pensa a come realizzare il suo CINEMA che prescinde violentemente dal testo!


e io pure gliel'avevo detto dodici ore fa.... evidentemente il pranzo gli è venuto indigesto....

Inutile sottolineare poi come tranne in rari casi, Kubrick prendesse sempre romanzetti di quart'ordine e sconosciuti ai più... ciò che all'epoca era anche lo Shining di un giovane King......
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Silencio...

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 22-03-2008 04:44  
Per i Cahiers, che definiscono reazionari gli ultimi film dei Coen, No Country For Old Men è il loro miglior film.
Il pezzo di copertina dell'ultimo numero, incentrato principalmente sul film di Anderson, dice anche cose piuttosto interessanti sul film dei Coen.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 22-03-2008 12:25  
quote:
In data 2008-03-21 18:44, oronzocana scrive:

'sto film è un videolibro. Coinvolgente e sensato, con una staticità ai limiti della sopportazione in più punti, compreso il finale.





..e magari sei uno di quelli che Dolls di kitano è un capolavoro. Non si capisce come mai gli orientali siano dispensati dall'obiezione della staticità e di conoscere il vangelo secondo hitchcock.

quanto alla questione teatro cinema per carità, non serve a nessuno. l'ho tirata fuori solo per l'uso grottesco ed erroneo che ne faceva quilty




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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 22-03-2008 12:27  
Che poi, voglio dire...

Mi basta pensare all'inseguimento ai danni di Moss ad opera dei messicani e soprattutto la fuga acquatica dal pitbull inferocito conclusa con una pallottola nel cranio del cagnaccio...Non è forse cinema, questo? Vedi assenza della settima arte in questo, Tristam?

Mi basta pensare (e 2) alla splendida parte nella quale Chigurh, in macchina, va a caccia di Moss con il bip bip sul sedile passeggero, imboccando la statale per il motel. Mi sembrava di rivivere Psycho e una sorta di Norman Bates motorizzato, in quei frangenti. La messa in scena si nutre in quegli istanti dei silenzi e della accurata scelta dei Coen di mostrarci un leone che va a cacciare la sua preda, centellinando gli istanti di tensione come fossero gocce di vino d'annata.
Non è forse (grande) cinema?

Non è forse ABILITA' REGISTICA il saper dosare la claustrofobia degli spazi, dettagliando e "disegnando" la camera di un motel come fosse una prigione, mostrandoci i primi piani di un Moss terrorizzato mentre nasconde la valigetta in un condotto d'aerazione?

Mi basta pensare (3, e concludo) a Chigurh quando, dopo essere uscito dalla casa di Moss, si guarda la suola delle scarpe, segno evidente che ha ucciso la moglie del fuggitivo.
Questo è un momento di grande cinema, direi, nel quale alla messa in scena occorre solo un "sollevare il tacco", per essere spiegata.

Basterebbero questo tre esempi per poter dire ampiamente che questo è Cinema, e ribadisco, Cinema, con la c maiuscola.

Ma temo che non si riuscirà mai ad essere d'accordo.

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 22-03-2008 12:41  
TomThom, il fatto è che il problema è molto banale, non basta la bellezza e la significatività delle scene in se stesse, il problema per Tristam e soci è che non ci sono significati (secondo loro), espressi attraverso il montaggio. Non c'è uno stacco da un osso a un astronave e non ci sono i leoni di Ejzenstein, questo è il motivo per cui sarebbe un cattivo film.

Io devo dire che ho messo su per un po' il divx, ne ho riviste alcune scene, tra cui l'inizio che in effetti mi ero perso, e continuo ad avere la sensazione che il livello qualitativo del film sia davvero notevole.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 22-03-2008 12:50  

guarda Tristam hai detto tutta una serie di cose giuste, seppur con l'acceleratore a tavoletta. Per altro so bene che non ti interessa la gramatica ma a tratti mi hai ricordato un certo tipo di interventi/approcci

Ma faccio però mia l'osservazione di Valpa: è vero che quello dei coen è un cinema chiuso, di sceneggiature brillantemente eseguite e secondo me soprattutto ultimamente sa troppo troppo di vecchio (e credo di essere uno dei pochi a non aver amato l'uomo che non c'era proprio per questa imbalsamazione del cinema), ma in No country ho trovato molta più ambiguità e freschezza di quanto ci si possa aspettare gurdando il film col filtro di un paratesto sovrabbondante.

E che ho cercato di indicare nel lavoro non tanto per sottrazione (bella forza), ma su piccole e grandi stonature, cambi di ritmo dettagli inaspettati e apparizioni sorprendenti che creano un mondo narrativo unico, lavorando dentro una serie di immaginari ben sedimentati per ridisegnarli con una sottigliezza normalmente ignota a chi fa un cinema di rimasticamento dell'immaginario (Tarantino).

Questo, al di là di tutte le riflessioni "culturaliste" su Dio e il destino o sul west e il paesaggio, che mandano in sollucchero parte del corpus spettatoriale e giustamente su tutte le furie un'altra porzione più consapevolmente cinemica.

Poi mi rendo conto che tutte le qualità accennate potrebbero incorrere nelle tue obiezioni.. ma semplicemente, ritenendo di non avere neanche io ho la puzza sotto il naso, credo con l'ultimo coen di essermi goduto una visione molto più libera, ambigua e aperta al significato (nelle immagini, non nella parola scritta o nel mio mondo di riferimenti culturali) di quanto le tesi tue e di Alzayd lascino intendere



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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 12:56  
E ma sai.... i divx non vanno mica bene....

Cmq, Tom, te lo dico velocemente perchè mi sono appena svegliato... poi dettaglierò...

I momenti da te citati sono indubbiamente notevoli, il fatto è che sono tremendamente isolati in un contesto che come diceva oronzo, sacrifica tutto alla liturgia distorta dell'adattamento pedissequo.

A dire il vero, poi, mi correggo, molte delle mie considerazioni prendono il via proprio dalla sequenza del motel, un profluvio di inutilità, un discorso cinematografico (?) prolisso e insensato, a voler scimmiottare l'analiticità del dettato di McCarthy... ma ripeto, per me il cinema che descrive e indugia molto spesso non è buon cinema ma molto immaturo casomai...

Molti di voi hanno poi parlato di "lavoro di sottrazione " dei Coen, cosa che da sola francamente mi fa ridere... perdere 10 minuti a "pedinare " (scusa viet ! ) Moss che svita il condotto d'areazione e ci mette la valigia (intervallato a Bardem che gioca con la sua pompetta... ) me la chiamate sottrazione ? De che ? Delle palle degli spettatori, forse.....

Scusate se sono burino ora,ma visto che sono ignorante di cinema secondo molti (me compreso ) meglio parlare come mangio.
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Silencio...

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 13:02  
quote:
In data 2008-03-22 12:50, vietcong scrive:

guarda Tristam hai detto tutta una serie di cose giuste, seppur con l'acceleratore a tavoletta. Per altro so bene che non ti interessa la gramatica ma a tratti mi hai ricordato un certo tipo di interventi/approcci

Ma faccio però mia l'osservazione di Valpa: è vero che quello dei coen è un cinema chiuso, di sceneggiature brillantemente eseguite e secondo me soprattutto ultimamente sa troppo troppo di vecchio (e credo di essere uno dei pochi a non aver amato l'uomo che non c'era proprio per questa imbalsamazione del cinema), ma in No country ho trovato molta più ambiguità e freschezza di quanto ci si possa aspettare gurdando il film col filtro di un paratesto sovrabbondante.

E che ho cercato di indicare nel lavoro non tanto per sottrazione (bella forza), ma su piccole e grandi stonature, cambi di ritmo dettagli inaspettati e apparizioni sorprendenti che creano un mondo narrativo unico, lavorando dentro una serie di immaginari ben sedimentati per ridisegnarli con una sottigliezza normalmente ignota a chi fa un cinema di rimasticamento dell'immaginario (Tarantino).

Questo, al di là di tutte le riflessioni "culturaliste" su Dio e il destino o sul west e il paesaggio, che mandano in sollucchero parte del corpus spettatoriale e giustamente su tutte le furie un'altra porzione più consapevolmente cinemica.

Poi mi rendo conto che tutte le qualità accennate potrebbero incorrere nelle tue obiezioni.. ma semplicemente, ritenendo di non avere neanche io ho la puzza sotto il naso, credo con l'ultimo coen di essermi goduto una visione molto più libera, ambigua e aperta al significato (nelle immagini, non nella parola scritta o nel mio mondo di riferimenti culturali) di quanto le tesi tue e di Alzayd lascino intendere






Ma se le immagini questo benedetto mondo non lo risvegliano, in verità, non vorrà forse dire che anche la tua è una visione preminentemente paratestuale, che c'ha trovato ciò che ci cercava, nel film ?

Ecco m'è venuta la frase giusta e semplice insieme; questo film non ha un anima, se non quella del proprio narcisismo fotografico.
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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 22-03-2008 13:12  
quote:
In data 2008-03-22 12:41, Valparaiso scrive:
TomThom, il fatto è che il problema è molto banale, non basta la bellezza e la significatività delle scene in se stesse, il problema per Tristam e soci è che non ci sono significati (secondo loro), espressi attraverso il montaggio. Non c'è uno stacco da un osso a un astronave e non ci sono i leoni di Ejzenstein, questo è il motivo per cui sarebbe un cattivo film...


Spiegami allora perché, ad esempio, films come 300, secondo il loro punto di vista, sono "inattaccabili". Pura estetica dell'immagine, che non va al di là del pittorico e del dinamismo plastico, quando c'è.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 13:21  
quote:
In data 2008-03-22 13:12, TomThom scrive:
quote:
In data 2008-03-22 12:41, Valparaiso scrive:
TomThom, il fatto è che il problema è molto banale, non basta la bellezza e la significatività delle scene in se stesse, il problema per Tristam e soci è che non ci sono significati (secondo loro), espressi attraverso il montaggio. Non c'è uno stacco da un osso a un astronave e non ci sono i leoni di Ejzenstein, questo è il motivo per cui sarebbe un cattivo film...


Spiegami allora perché, ad esempio, films come 300, secondo il loro punto di vista, sono "inattaccabili". Pura estetica dell'immagine, che non va al di là del pittorico e del dinamismo plastico, quando c'è.


infatti non l'ho visto nè lo vedro proprio per questo motivo.

il cinema è altra roba, per me.

Sono pregiudiziale e integralista, feticista forse ? non me ne frega un cazzo, io sono io e gli altri la pensino come meglio credono
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 13:49  
quote:
In data 2008-03-22 12:25, vietcong scrive:

quanto alla questione teatro cinema per carità, non serve a nessuno. l'ho tirata fuori solo per l'uso grottesco ed erroneo che ne faceva quilty








Il punto è che sei abbastanza pedante e ti attacchi alla singola parola piuttosto che cercare di comprendere il significato generale. Non che ne abbia particolarmente voglia, però la tua pretesa di far credere che un qualunque interlocutore non sappia cosa differenzi la recitazione teatrale da quella cinematografica è un progetto ambizioso che sicuramente valeva la pena della puntualizzazione.
Mi immagino a questo punto cosa succederebbe se ti cimentassi nella lettura di qualche romanzo dell'assurdo, un Kafka. Insomma, è impossibile che un uomo si possa trasformare in uno scarafaggio,pertanto occorre spiegare, onde evitare fraintendimenti, che alla base del sopra citato incipit c'è la sospensione dell'incredulità. Metterei anche le note , se fossi l'editore(Sto ironizzando ovviamente).Ma se io affermo che la recitazione di Bardem non si confà ,come parametro di valutazione, agli elementi prettamente cinematografici ma piuttosto a quelli teatrali, allora intendevo proprio ed esattamente l'ambientazione teatrale piuttosto che un paragone che riprendesse il concetto nella sua sostanza. Pedanteria superflua.

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 22-03-2008 13:53  
Ossa e astronavi, dici tu Valpa, stacchi di immagine che producano significato al di là della mera bellezza visiva...
Bello, sì. Sublime.
Avercene in tutte le pellicole, di stupende riflessioni/prodigi registici che vadano oltre lo script. Che mostrino non solo cio che c'è. Ma che sottintendano altro. Oltre.

Il cinema è solo mostrare ciò che c'è, tramite il pedissequo attenersi alle regole del recinto della sceneggiatura, o dovrebbe piuttosto essere un gioco di inseguimenti metaforici attuati mediante l'uso sistematico del linguaggio virtuosistico visivo?

Il cinema può essere entrambe le cose, a mio modo di vedere.

E' cinema 300, pur non apprezzando quel tipo di linguaggio, così come Fellini è cinema.

Cinema è quello dei Farrelly così come quello dei Coen.

Se fosse "solamente" la seconda possibilità che ho citato, se il cinema in quanto cinema fosse solo quello, allora di Films meritevoli di tale appellativo ce ne sarebbero veramente pochi.
Di Kubrick ce n'era uno.
Di Vigo e di Dreyer lo stesso.
E per fortuna, direi.
Perché ciò permette di distinguere il cinema fatto per diletto e spesso povero di contenuti (ma pur sempre cinema) da quello di buona fattura, girato nel nome dell'Arte.

Probabilmente vi posso dare ragione sul fatto che il film dei Coen sia molto "dattilografico", come dire, parrebbe girato secondo dettatura. Secco, in un certo qual modo. Ma in esso ho trovato dei dettagli e delle finezze che non sono solamente frutto di un laboratorio di incollatura da romanzo. Sono sensazioni che posso imputare al mio tipo di sensibilità, diversa da quello di un altro? Può essere così.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 13:59  
Si, Tom, è esattamente così, e il medesimo ragionamento, al contrario, lo faccio io riguardo me stesso.... a me questo film non ha dato nulla che il romanzo già non potesse offrirmi... pedante ? si. Didascalico ? Si. Brutto ? No, per carità.

Non concordo, invece, sulla tua idea di Cinema come contenitore indistinto di prodotti... secondo il tuo ragionamento, Dan Brown è letteratura.

Il che, ovviamente è una bestemmia.
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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 22-03-2008 14:04  
quote:
In data 2008-03-22 13:59, Fakuser scrive:
...Non concordo, invece, sulla tua idea di Cinema come contenitore indistinto di prodotti... secondo il tuo ragionamento, Dan Brown è letteratura.

Il che, ovviamente è una bestemmia.


Per quale motivo? Scrive libri e può piacere, oppure no.
Alcuni possono ritenerlo un vate della scrittura, altri solo un water.
Ma la sostanza non cambia. E' letteratura.

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2008 14:10  
quote:
In data 2008-03-22 14:04, TomThom scrive:
quote:
In data 2008-03-22 13:59, Fakuser scrive:
...Non concordo, invece, sulla tua idea di Cinema come contenitore indistinto di prodotti... secondo il tuo ragionamento, Dan Brown è letteratura.

Il che, ovviamente è una bestemmia.


Per quale motivo? Scrive libri e può piacere, oppure no.
Alcuni possono ritenerlo un vate della scrittura, altri solo un water.
Ma la sostanza non cambia. E' letteratura.



No, tom. Mi spiace perchè sei simpatico, ma usi parole di cui non conosci pienamente il significato.

La letteratura è espressione consapevole di una cultura, di un modo di sentire dell'autore, non è (solo) intrattenimento.

Brown fa solo questo, a volte in modo anche abbastanza pessimo e populista.

I suoi poi sono romanzi, scritti, opere, ma non sono parti letterari.
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